Interrogandosi sulla concreta utilità della Geografia (Lacoste, 1976; Fremont, 2007), la Public Geography punta a potenziare il ruolo delle scienze geografiche e la loro capacità di incidere sullo sviluppo di una rinnovata percezione collettiva del territorio tout court.
Risale al settembre 2018 la pubblicazione del “Manifesto sulla Public Geography” dell’Associazione dei Geografi Italiani (AGeI), che evidenzia le istanze di un rinnovato ruolo pubblico della disciplina, rispondendo alla crescente domanda sociale di conoscenza geografica e stimolando tra i geografi un più efficace impegno civile, secondo il concetto di “social engagement” del Green Paper della Commissione Europea (2012).
La Public Geography intende quindi potenziare il ruolo critico-sociale della Geografia, in tutte le sue sfaccettature e in una chiave gnoseologico-comunicazionale “interdiscorsiva” (Turco, 2020), ossia aperta alla cooperazione con altre discipline, assecondando una vocazione costitutiva del discorso geografico-territoriale, di per sé interdisciplinare, come da tempo è stato evidenziato (Corna Pellegrini, 2007).
Il suo intento è di partecipare al dibattito pubblico, entrare nel merito delle questioni sociali e politiche, provando a influenzare la società civile (Governa et Alia, 2019), costruendo una più efficace interazione e comunicazione scientifica con il territorio e chi lo amministra (Prezioso, 2019).
Le strade in tal senso sono molteplici: dalle iniziative divulgative, come i Cafés géographiques (Girard, Daum, 2010) e la Notte della Geografia (Riggio, 2018), agli studi sulle tecniche e sui diversi stili di comunicazione visiva (Neve, 1988; Bignante, 2011; Tanca, 2019), considerati anche in chiave epistemologica (Farinelli, 1987, 2003, 2007) e nell’ottica del loro potere performativo (Freedberg, 1993; Boria, 2007) e didattico-formativo (De Vecchis, 2020), fino alla istituzionalizzazione del Geogiornalismo, fondato sull’idea che il geografo sia innanzitutto un cronista del territorio (Manzi-Siniscalchi, 2014).
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- Sull’orlo dell’abisso: riflessioni sulla public geography a partire dalla geopolitica classica”, di Matteo Marconi, Rivista Geografica Italiana, CXXVII, fasc. 3, sett. 2020, pp. 95-101
- Una metodologia analitica per la progettazione identitaria del territorio, di Alberto Magnaghi
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- Scontri e conflitti nello spazio sociale, di Nicolò Bellanca
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- Sguardi sulla periferia (dis)umana: riflessioni intorno alla mostra fotografica “Roma” di Massimo Siragusa, di Barbara Brollo e Giulia Oddi
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